INFLUENZA E VACCINI

INFLUENZA E VACCINI

INFLUENZA  E VACCINI

 

La circolazione dei virus respiratori è drasticamente ridotta negli ultimi due anni grazie all’uso massiccio delle mascherine. La modifica delle normative sui dispositivi a protezione individuale che riporta inevitabilmente a comportamenti tipici dell’era pre-Covid sta quindi causando un aumento del numero dei casi di influenza. Ciò è estremamente importante se si considera che il Centro Europeo per il controllo delle Malattie stima che ogni anno, in Europa, si verificano fino a 50 milioni di casi sintomatici di influenza e che 15.000/70.000 cittadini europei muoiono ogni anno per cause associate all’influenza. Il 90% dei decessi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni, specialmente tra quelli con condizioni cliniche croniche di base.

 

Vaccinarsi è il modo migliore di prevenire e combattere l’influenza, sia perché aumenta notevolmente la probabilità di non contrarre la malattia sia perché, in caso di sviluppo di sintomi influenzali, questi sono molto meno gravi e, soprattutto, riduce notevolmente la probabilità di complicanze. Inoltre, la vaccinazione antinfluenzale rappresenta un’importante misura di protezione non solo personale ma anche per chi ci sta intorno, riducendo di conseguenza anche il carico dell’assistenza sanitaria (pronto soccorso, ambulatori medici), nei periodi di maggiore affluenza.

 

Il vaccino antinfluenzale è indicato per la protezione di tutti i soggetti che non abbiano specifiche controindicazioni alla sua somministrazione. In particolare, la vaccinazione è fortemente raccomandata ed effettuata gratuitamente dal medico curante o dal centro vaccinale della Asl a persone di età pari o superiore a 65 anni e a coloro che sono in stretto contatto con anziani, a tutte le persone a rischio di complicazioni che hanno patologie croniche, alle donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza e al personale sanitario. Il periodo più indicato per vaccinarsi va da metà ottobre a fine dicembre. L’immunità indotta dal vaccino inizia circa due settimane dopo la somministrazione e declina nell’arco di 6-8 mesi.

 

La composizione del vaccino antinfluenzale viene aggiornata ogni anno secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sulla base delle informazioni epidemiologiche e virologiche raccolte dalla rete Globale dei 148 Centri Nazionali Influenza di collaborazione, attiva tutto l’anno. Ciò permette non solo di monitorare l’andamento globale della trasmissione dell’influenza ma anche di identificare e caratterizzare i ceppi circolanti e contribuire così all’aggiornamento della composizione vaccinale utilizzabile nella  stagione successiva. Tutti i vaccini antinfluenzali disponibili in Italia sono autorizzati dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e/o dall’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA).

 

Il valore sociale delle vaccinazioni si riflette sia sul singolo individuo sia sulla collettività. Per la maggior parte delle malattie, ottenere elevate coperture vaccinali permette infatti di contenere la circolazione del microrganismo responsabile e, conseguentemente, garantisce una protezione alla comunità detta “di gregge”, cioè anche ai non vaccinati quali immunodepressi e soggetti allergici. L’impatto sulla salute della popolazione risulta dunque notevole in termini di contenimento dei danni della malattia o delle sue complicanze (morbosità, mortalità, ricorso a cure mediche, ospedalizzazioni) e di riduzione dei costi sia diretti che indiretti.

Peraltro, è ormai assodato che i benefici derivanti dalle vaccinazioni non sono limitati al miglioramento di situazioni cliniche o epidemiologiche, come la prevenzione di malattie e dei loro esiti, con le conseguenze economiche a questo connesse, ma esse sono anche in grado di promuovere la crescita economica dei Paesi nonché la riduzione della povertà.

 

FONTI

  • Ministero della Salute
  • Istituto Superiore di Sanità – EpiCentro – L’epidemiologia per la sanità pubblica
  • Bloom DE. The value of vaccination. Adv Exp Med Biol. 2011;697:1-8