BEVI CONSAPEVOLMENTE: COSE DA SAPERE SUL CONSUMO DELL’ALCOL

BEVI CONSAPEVOLMENTE: COSE DA SAPERE SUL CONSUMO DELL’ALCOL

BEVI CONSAPEVOLMENTE: COSE DA SAPERE SUL CONSUMO DELL’ALCOL

A cura di Ginevra Panza, Lucia del Sorbo, Luca Sasso, Irene Iorio

1. Introduzione

2. Assorbimento, metabolismo e effetti dell’alcol

3. Assunzione dell’alcol in gravidanza

4. Falsi miti sull’alcol

6. Conclusioni

7. Fonti

Introduzione

In Italia, ogni giorno in media sono 48 le persone che muoiono a causa dell’alcol. Lo stato di ebbrezza viene definito come intossicazione alcolica ed è capace di indurre una vera e propria dipendenza agendo, si pensa, a livello della corteccia cerebrale. Nella classifica di pericolosità delle varie droghe stilata dalla rivista medica Lancet, l’alcol occupa il quinto posto.

2.Assorbimento, metabolismo ed effetti dell’alcol

L’etanolo (alcol presente nelle bevande) viene assorbito per il 20% dallo stomaco e per il restante 80% dall’intestino. Entra nel circolo ematico e raggiunge il fegato, che avrà poi il compito di metabolizzarlo. Una piccola percentuale di etanolo è eliminata tramite respiro (principio su cui si basa l’alcoltest), urine e sudore. All’interno delle cellule epatiche l’etanolo è metabolizzato principalmente dall’enzima alcol-deidrogenasi. Questo enzima esiste in diverse forme, che possono determinare in soggetti diversi un diverso grado di tolleranza all’alcol.
L’alcol è un depressore non selettivo del sistema nervoso centrale e ha un effetto ansiolitico e disinibente, esplicando un’azione inizialmente eccitante, che diventa depressiva in maniera dose-dipendente. Il meccanismo d’azione non è ancora del tutto chiaro, ma è probabile che la sua azione sia dovuta a un’interferenza con i canali ionici e con i recettori presenti sulle membrane dei neuroni.
Diversi studi hanno dimostrato che il consumo di alcol determina un aumento del rischio di sviluppare tumori. L’etanolo è una sostanza dichiarata cancerogena di classe 1 dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, categoria utilizzata quando c’è sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo. Questa azione è dovuta sia ad un effetto diretto dell’etanolo, sia all’effetto dell’acetaldeide, il suo metabolita. Secondo uno studio pubblicato su Lancet, l’alcol può avere benefici solo per una specifica fascia d’età. Infatti, l’assunzione di bevande alcoliche tra i 15 e i 39 anni causa soltanto rischi. Solo per gli over 40, invece, quantità moderate di alcol possono offrire alcuni benefici riducendo il rischio di determinate patologie (come diabete, malattie cardiovascolari e ictus) grazie all’azione antiossidante dei polifenoli.

Assunzione dell’alcol in gravidanza

Poichè l’alcol è un teratogeno che influisce sulla crescita e sullo sviluppo fetale, in tutte le fasi della gravidanza si raccomanda la totale astinenza. Le donne che bevono alcolici quotidianamente hanno infatti un maggior numero di aborti, soprattutto durante il secondo trimestre di gravidanza. Dopo circa 40-60 minuti di assunzione di una bevanda alcolica da parte della madre, il feto raggiunge la stessa concentrazione di alcol nel sangue. L’assunzione di alcol nelle donne gravide può causare una serie di manifestazioni cliniche che vanno sotto il nome di Disturbo dello Spettro Fetale Alcolico (FASD), la cui espressione più grave è la Sindrome Feto Alcolica (FAS), che può comportare:
● Deficit nella crescita pre e/o postnatale
● Anomalie cranio-facciali
● Disfunzioni del sistema nervoso centrale

Falsi miti sull’alcol

In conclusione, cercheremo adesso di sfatare alcune credenze popolari:
1. Non è vero che l’alcol ci riscaldi. In realtà la vasodilatazione cutanea di cui è responsabile insieme all’aumento del flusso sanguigno produce solo una momentanea sensazione di calore con un successiva diminuzione della temperatura corporea.
2. Non è vero che il vino fa buon sangue. Il consumo di alcol è responsabile di varie forme di anemia e di un aumento di grassi presenti nel sangue.
3. Non è vero che l’alcol aiuti la digestione. Al contrario in bevitori cronici si osserva un malassorbimento dovuto probabilmente ad un appiattimento dei villi intestinali e a una diminuzione degli enzimi digestivi.

Conclusioni

È ben risaputo che l’età in cui si inizia a consumare alcolici sta diminuendo rapidamente in tutto il mondo, è necessario, pertanto, che i genitori vigilino attentamente sui propri figli e diano il buon esempio non mettendo in modo costante vino o birra a tavola poichè l’alcol nell’età evolutiva produce molti più danni al cervello e al sistema nervoso e facilita la dipendenza.

Fonti:

Population-level risks of alcohol consumption by amount, geography, age, sex, and year: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2020, The Lancet, 16 luglio 2022.
I danni dell’alcol, Ministero della Salute, 12 marzo 2021.
E. Scafato, Sindrome feto-alcolica: non bere in gravidanza, Fondazione Umberto Veronesi, 15 febbraio 2021
I falsi miti sull’alcol, Fondazione Umberto Veronesi, 19 aprile 2019.