La sindrome metabolica

La sindrome metabolica

di Gabriella De Stefano

Con il termine “Sindrome Metabolica” non si fa riferimento ad una singola patologia ma piuttosto ad un insieme di fattori di rischio che aumentano le probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari e metaboliche, in particolare il diabete mellito di tipo 2. In Italia, si stima (dati Istat) che nella popolazione adulta la percentuale di persone a rischio di sindrome metabolica sia prossima al 5% (più di 3,2 milioni di italiani). Questo risulta un campanello di allarme, soprattutto perché questa patologia inizia sempre più a colpire fasce d’età sempre più ampie.

La diagnosi di sindrome metabolica richiede, secondo la definizione dell’National Cholesterol Education Program – Adult Treatment Panel III (NCEP ATP III)”, la presenza di almeno 3 dei seguenti 5 fattori di rischio:

  • OBESITÀ CENTRALE o VISCERALE, caratterizzata dalla distribuzione del grasso corporeo prevalentemente a livello addominale, misurata attraverso la circonferenza vita che deve superare gli 88 cm nella donna e i 102 cm nell’uomo;
  • Elevati valori di TRIGLICERIDI nel sangue, che devono essere maggiori di 150 mg/dL;
  • IPERTENSIONE ARTERIOSA, con valori di sistolica ≥ 130 mmHg e diastolica ≥ 85 mmHg
  • Bassi livelli di COLESTEROLO HDL (il colesterolo “buono”), inferiore a 40 mg/dL negli uomini e 50 mg/dL nelle donne;
  • Elevati valori di GLICEMIA A DIGIUNO, superiore a 110mg/dL.

 

Benché non rientrino tra i criteri della sindrome metabolica, anche l’iperuricemia (elevati livelli di acido urico) e l’iperinsulinemia (elevati livelli di insulina nel sangue), sono considerati fattori aggiuntivi indipendenti nella valutazione del rischio cardiovascolare.

É possibile prevenirla? Sì, seguendo tre semplici consigli

  1. Facendo attenzione al peso corporeo, mantenendolo normale e prevenendo il sovrappeso e l’obesità (particolare attenzione deve essere posta nel prevenire l’accumulo di grasso soprattutto a livello addominale che maggiormente è associato al rischio cardiovascolare);
  2. Svolgere regolarmente attività fisica, soprattutto di tipo aerobico, almeno 30 minuti al giorno;
  3. Seguire una dieta bilanciata, consumando regolarmente almeno 5 porzioni di frutta e verdura ed evitando cibi e bevande zuccherate ed eccessivamente caloriche.

La prevenzione e uno stile di vita sano, rappresentano un atto d’amore verso sé stessi. Piccoli sforzi nella vita quotidiana aiutano a stabilire delle abitudini che, nel lungo periodo, portano ad uno stato di benessere continuo.