Ipotensione ed ipertensione: due problemi che interessano la pressione arteriosa

Ipotensione ed ipertensione: due problemi che interessano la pressione arteriosa

di Martina Vanacore

 

Killer silenzioso: ecco come chiamano la pressione arteriosa !

Non dà segni della sua presenza, salvo manifestarsi in tutta la sua gravità quando contribuisce a provocare temutissime complicazioni, come l’infarto e l’ictus cerebrale.

L’ipertensione essenziale rappresenta il 95% dei casi di pressione elevata e interessa più di 10 milioni di italiani, pur se quasi la metà di loro non sa di superare i limiti pressori consigliati.
Andiamo a conoscerla nel dettaglio …

L’ipertensione è una condizione in cui i valori di pressione MASSIMA e MINIMA sono rispettivamente:

MASSIMA > 140 mmHg e MINIMA > 90 mmHg

Ovviamente, per parlare di ipertensione, tale condizione di pressione ALTA deve essere persistente.

Nel 90% dei casi avremo un’ipertensione ESSENZIALE, associata ad una causa non evidente. In particolare, esistono dei fattori che influenzano la pressione e possono aumentare le probabilità di incorrere in tale condizione:

  • Ereditarietà
  • Dieta
  • Alimentazione: consumo eccessivo di sale, alcool e grassi animali
  • Stile di vita: sedentarietà, fumo, stress
  • Sovrappeso od obesità

Nel 10% dei casi, invece, avremo un’ipertensione SECONDARIA, conseguenza di un’altra condizione patologica o dell’assunzione di particolari tipologie di farmaci:

  • diabete
  • malattie del sistema endocrino
  • patologie renali
  • farmaci antidolorifici o per la cefalea

 

Infine, nel 5% dei casi avremo un’ipertensione in GRAVIDANZA, senza causa evidente.

Molti ipertesi non avvertono alcun sintomo, se non, quando l’ipertensione ha già provocato danni all’organismo.

Per tale ragione, il controllo regolare della pressione sanguigna può aiutare a scovare l’ipertensione e prevenirne gli effetti dannosi.

D’altra parte, negli stati più avanzati di ipertensione, possono comparire alcuni sintomi quali: mal di testa sordo, giramenti di testa, vomito e fenomeni di epitassi (sanguinamento del naso).

L’ipertensione genera un affaticamento del cuore nel pompare il sangue. Infatti, se non controllata, l’ipertensione incrementa il rischio di infarto e potrebbe comportare l’aumento di volume del cuore e sfociare infine nell’insufficienza cardiaca.
In condizioni di ipertensione non controllata aumentano le probabilità di rotture e occlusioni dei vasi sanguigni per formazione di dilatazioni (aneurismi) e punti deboli.

Per tale ragione le persone che soffrono di pressione alta corrono un rischio maggiore di infarto o ictus.

Infine l’ipertensione persistente può generare danni ai reni e altri organi con conseguenze quali insufficienza renale, cecità e deficit cognitivi.

 

Contrariamente all’ipertensione, abbiamo l’ipotensione. (?)

L’ipotensione è quando si ha la pressione BASSA con valori inferiori a quelli considerati normali, quindi: MASSIMA <120 mmHg e MINIMA <80 mmHg

L’ipotensione, di per sé non costituisce un fattore di rischio per la salute, a meno che non sia riconducibile a qualche altra patologia.

Infatti la possiamo considerare come un fastidio specialmente nei periodi più caldi.

 

Classifichiamo tre tipi di pressione bassa:

  • ipotensione ORTOSTATICA, che è la più comune e frequente nelle persone anziane. È legata a quella sensazione di vertigine che si ha quando ci si alza dopo essere stati seduti a lungo
  • ipotensione NEURONALE mediata che si ha quando il cervello e il cuore non parlano tra di loro. I sintomi più comuni sono le vertigini, il giramento di testa e a volte anche lo svenimento
  • ipotensione GRAVE legata allo shock; in questo caso la pressione scende talmente tanto che gli organi del nostro corpo non hanno più il sangue necessario per un corretto funzionamento

 

Generalmente l’ipotensione è associata a sintomi quali: stanchezza e fiacchezza generalizzata, capogiri, tachicardia, cute fredda e pallida.

È decisamente meno problematica dell’ipertensione, però quando l’ipotensione si prolunga nel tempo il paziente può perdere coscienza. Pertanto la caduta della pressione arteriosa può essere rapida e transitoria o può perdurare per lungo tempo, si verificano così alterazioni irreversibili delle funzioni cellulari e si può incorrere in una condizione di shock.

 

Si consiglia dunque di contattare il medico se si avverte qualche sintomo riconducibile a tale condizione e seguire le sue indicazioni.

Accompagnare i consigli e/o eventuali terapie prescritte dal medico con un monitoraggio domiciliare costante della pressione.

Ricordarsi che alla base di tutto vi è l’adozione di un corretto stile di vita che aiuta a prevenire o a controllare eventuali danni.

 

Ecco dei piccoli accorgimenti giornalieri che possono aiutare a prevenire i rischi associati a tali condizioni:

  • praticare attività fisica
  • smettere di fumare
  • ridurre il consumo di sale
  • gestire lo stress
  • seguire alimentazione sana
  • ridurre il consumo di alcool